Vicino a me si sedette una ragazza vestita stile rivoluzione culturale. Pantaloni di tela celesti ed una giacca-camicia dello stesso tessuto, con collo alla coreana.
Era molto carina, paffuta, un piercing con un brillantino sul naso, capelli neri e lunghi, occhi blu. Aveva qualcosa di vagamente sognante – o di vagamente idiota – nello sguardo, pensai. Parlò senza preavviso.
« A me questa musica vietnamita non piace molto ».
Allora non sei stupida come sembri, pensai. Sono contento. Anche a me non piace, anzi mi fa l'effetto di una serenata per unghia e lavagna. Stavo per dire qualcosa del genere, quando lei proseguì.
« A me piace molto la musica tibetana. Credo sia più adatta per evocare veri momenti di meditazione ».
Ah ecco. Musica tibetana. Perfetto.
« Hai mai ascoltato musica tibetana ?».
Non mi guardava in faccia. Era seduta composta quasi sul bordo del divano e guardava avanti. Diritto avanti in un punto imprecisato, come una demente. Mentre mi accingevo a rispondere mi accorsi che stavo assumendo la stessa posizione.
« Tibetana? Non sono proprio sicuro. Forse... ».
« Dovresti. E' la migliore per sbloccare i chakra, per liberare il passaggio dell'energia. Io ho percezione, stando vicino a te, che tu abbia un'aura intensa, un grande potenziale energetico, ma che tu non sia capace di liberarlo ».
Bevvi un altro bel sorso del folonari biologico e decisi di liberare il mio potenziale energetico. Lì, e in quel momento. Pensai che se l'era cercata.
« E' strano. Mi hanno detto qualcosa di simile, con altre parole, quando ho cominciato ad interessarmi di astrologia druidica ».
Quella si voltò verso di me, e negli occhi adesso esibiva qualcosa di simile ad una primordiale attenzione.
« Astrologia druidica ?».
« Si. E' un sistema astrologico su basi esoteriche, elaborato dai grandi sacerdoti di Stonehenge ».
« Ah, Stonehenge. Quella città antica in Scozia, con quelle strane costruzioni di pietra ».
Analfabeta. Stonehenge non è in Scozia, ma in Inghilterra e come tutti sanno, non è una città.
Non dissi così. Mi complimentai con le per il fatto che conoscesse Stonehenge, facemmo le presentazioni – Silvana, si chiamava – e poi le illustrai i principi dell'astrologia druidica. Disciplina da me inventata, in suo onore, quella sera. Le parlai dei riti astrologici delle notti del solstizio d'estate, delle intersezioni astrali e delle affinità siderali. Qualunque cosa tutto questo potesse significare.
Silvana era davvero interessata, adesso. Era difficile trovare un uomo con questa passione e queste conoscenze, così approfondite, disse. E con questa sensibilità.
Disse
sensibilità lanciandomi uno sguardo carico di significati e allusioni. Io andai a fare un rifornimento di vino biologico.
« Bevi vino ?» disse con leggera nota di disapprovazione. Le ragazze new age bevono succhi di carota e tisane di ortica. Io ero ormai decisamente allegro.
« Ah certo. Il vino rosso è una bevanda druidica. E' un mezzo rituale utile per indurre stati dionisiaci ». Non stavo mentendo. Stavo dicendo che bere il vino è utile per ubriacarsi. Effettivamente stavo bevendo vino e mi stavo ubriacando. Così mi venne di parlare di una straordinaria pratica divinatoria. Anch'essa di mia invenzione. Si trattava della lettura del gomito, praticata dall'antico, mistico popolo caldeo. Occasionalmente mi intendevo anche di quella pratica, oltre che di oroscopo di Stonehenge.
Così le spiegai come, in base all'antica sapienza caldea, sia possibile leggere nel gomito sinistro di una persona le strategie dei sui destini incrociati. Trovai la cosa stupendamente priva di senso, ma lei non se ne accorse.
Gianrico Carofiglio,
Ad occhi chiusi, Palermo, Sellerio, 2003
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