Into the wild sex
Castità e purezza morale erano qualità sulle quali il ragazzo rimuginava spesso e volentieri. In effetti, uno dei libri rinvenuti sull'autobus insieme alla salma fu una raccolta di storie che includeva La sonata a Kreutzer di Tolstoj, un cui un nobiluomo fattosi asceta denuncia le esigenze della carne. Diversi passaggi sull'argomento sono evidenziati con un asterisco e nelle pagine contrassegnate con orecchie a margine si accalcano criptiche annotazioni nella sua peculiare calligrafia, e nel capitolo «Leggi più alte» del Walden di Thoreau, di cui era presente una copia nell'elenco rinvenuto sull'autobus, il ragazzo aveva cerchiato «la castità è la fioritura dell'uomo; e ciò che si chiama Genio, Eroismo, Santità e simili sono solo i vari frutti che vengono come coseguenza di essa».
Noi americani siamo stempre titillati dal sesso, ossessionati, terrorizzati. Quando una persona apparentemente sana, specialmente un giovane uomo in buona salute, decide di sottrarsi alle tentazioni della carne, rimaniamo sconvolti e lo guardiamo di sbieco: sorge il sospetto.
Tuttavia, l'apparente innocenza sessuale di McCandless faceva da corollario a un genere di personalità che la nostra cultura sembra ammirare, per lo meno nei suo esempi famosi. L'ambivalenza del ragazzo nei confronti del sesso echeggiava quella dei celebri personaggi che avevano abbracciato la natura con forte passione - fra gli esponenti di primo piano Thoreau (che mai perse la verginità) e il naturalista John Muir -, per non citare gli innumerevoli pellegrini, cercatori, disadattati e avventurieri di minor fama. Come molti individui sedotti dall natura, McCandless sembrava giudato da una gamma di piaceri che soppiantavano il desiderio sessuale. La sua brama, in un certo senso, era troppo forte per accontentarsi del contatto umano. Forse il ragazzo si sentiva tentato dal femmineo, ma tale prospettiva non poteva che impallidire di fronte a quella di un rude convegno con la natura, con il cosmo intero. E fu per questo che Chris si diresse in Alaska.
Jon Krakauer, Nelle terre estreme (titolo originale Into the Wild), Milano, Corbaccio, 2008, 91-92
Noi americani siamo stempre titillati dal sesso, ossessionati, terrorizzati. Quando una persona apparentemente sana, specialmente un giovane uomo in buona salute, decide di sottrarsi alle tentazioni della carne, rimaniamo sconvolti e lo guardiamo di sbieco: sorge il sospetto.
Tuttavia, l'apparente innocenza sessuale di McCandless faceva da corollario a un genere di personalità che la nostra cultura sembra ammirare, per lo meno nei suo esempi famosi. L'ambivalenza del ragazzo nei confronti del sesso echeggiava quella dei celebri personaggi che avevano abbracciato la natura con forte passione - fra gli esponenti di primo piano Thoreau (che mai perse la verginità) e il naturalista John Muir -, per non citare gli innumerevoli pellegrini, cercatori, disadattati e avventurieri di minor fama. Come molti individui sedotti dall natura, McCandless sembrava giudato da una gamma di piaceri che soppiantavano il desiderio sessuale. La sua brama, in un certo senso, era troppo forte per accontentarsi del contatto umano. Forse il ragazzo si sentiva tentato dal femmineo, ma tale prospettiva non poteva che impallidire di fronte a quella di un rude convegno con la natura, con il cosmo intero. E fu per questo che Chris si diresse in Alaska.
Jon Krakauer, Nelle terre estreme (titolo originale Into the Wild), Milano, Corbaccio, 2008, 91-92
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